Goditi il problema by Sebastiano Mauri

autore:Sebastiano Mauri [Mauri, Sebastiano]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788858651759
Google: L6qg8S4TVhEC
Amazon: B00DGOAUV6
editore: BUR
pubblicato: 2013-06-17T22:00:00+00:00

Una volta mio zio Alberto atterrò a New York piegato in due da un colpo della strega e invece di andare in albergo venne a stare da me perché lo accudissi. Passava il giorno a letto imbottito di antidolorifici. Quando chiamai Black per un semplice rifornimento di marijuana, offrii a lui la mezz’ora di terapia. Per una volta qualcuno aveva davvero un problema alla schiena.

Due piccioni con una fava, pensai.

Fu solo quando chiusi la porta alle spalle di Black che sentii una stretta al braccio così forte da farmi urlare. A pochi centimetri da me vidi gli occhi iniettati di sangue di mio zio, il volto deformato. Mantenendo la sua mano a tenaglia intorno al mio bicipite, mi disse con la voce strozzata dalla rabbia: «Congratulazioni, hai appena regalato alle suore la casa di Biarritz che volevo lasciarti».

Il giorno stesso fece le valigie e andò in albergo. Ci vollero due anni perché mi perdonasse, la casa invece è ormai irrimediabilmente promessa alle suore, che dal giorno dell’annuncio sommergono mio zio di conserve fatte in casa. Ogni tanto me ne regala qualche barattolo.

Da allora mi assicuro sempre che le vittime prescelte per le terapie di Black godano di ottima salute e non vogliano lasciarmi nulla in eredità.

Dopo aver ceduto al messaggio promozionale di Black, mi sono dimenticato dei Viagra nascosti nella pancia di un piccolo Buddha sul mio comodino.

Fino alla festa del mio amico Kelley, nella sua townhouse a Brooklyn.

Kelley è il caporedattore della rivista di Abercrombie & Fitch, la Sacra Bibbia per i devoti del corpo maschile. Ritrae un mondo quasi privo di donne, simile al Marlboro Country, ma con uomini più giovani e spensierati che hanno sempre caldo e si abbracciano a torso nudo a ogni ora del giorno.

Le feste di Kelley sono notoriamente frequentate dai modelli A&F (questa la sigla con cui i conoscitori si riferiscono al brand), maestri nello stimolare fantasie omoerotiche giurando d’essere eterosessuali.

Sembrano il risultato di un esperimento sul perfezionamento della razza. Alti, muscolosi, denti perfetti, non un grammo di grasso di troppo o un solo pelo fuori posto, i modelli sono sempre di buonumore e pronti per un altro ballo.

Il solito raduno a casa mia per una canna veloce prima di avviarci verso Brooklyn si protrae fino a mezzanotte. Siamo un gruppo di sei persone questa sera e, come spesso succede, veniamo da Paesi differenti: Italia, Libano, Giappone, India, Ecuador e Russia.

Il tassista non vuole andare a Brooklyn, noi gli ricordiamo che è obbligato per legge e non accenniamo a scendere. Di solito funziona. Lui parte bestemmiando.

Sul ponte di Williamsburg rimaniamo come sempre incastrati nel traffico del sabato sera. In entrambe le direzioni ci si muove a malapena. Il tassista asiatico continua a inveire nella sua lingua, ma nessuno riesce a capire quale sia.

«Ecco perché non frequento Brooklyn» si lamenta Amar guardando dal finestrino.

«Cazzo di turisti» borbotta Rafiq col suo pesantissimo accento libanese.

Quando arriviamo, la festa è già parecchio avviata. Tre ragazze sbronze ballano sguaiate sulle ampie scale antincendio della town house.

Dentro si fatica a muoversi.

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